AVVENIRE – Sabato 10 Agosto 2002, pag. 7

Il museo – Il “Lenzuolo”, dopo essere sopravvissuto allo spaventoso incendio del 1997 è ora custodito in una teca speciale. E per proteggere adeguatamente la reliquia, sono stati adottati i più moderni sistemi di conservazione e allarme.
Tecnologia per difendere il Telo

TORINO - Era di legno chiaro, tempestata di pietre preziose e di smalti: incastonati nel legno, raffiguravano gli strumenti della Passione del Signore: chiodi, martello, le vesti del Cristo, la corona di spine.
Ora la cassetta che per secoli ha custodito il Telo si trova al museo della Sindone, a pochi isolati da quella Cappella che l’aveva ospitata per tre secoli. Una Cappella che, anch’essa, non è più la stessa: lo spaventoso incendio dell’11 aprile 1997 ha tenuto in piedi i muri esterni e la cupola, ma all’interno c’è ancora tutta la desolazione dei calcinacci e dei frammenti di copertura. I lavori di restauro sono ancora di là da venire. Dal 1997 la Sindone è custodita “distesa”: intorno ad essa è stato necessario impiegare le più avanzate tecnologie, sia per quanto riguarda la monitorizzazione dei sistemi di controllo e di allarme, sia per la stessa teca: un blocco di alluminio “vergine”, che è stato scavato senza alcuna saldatura, proprio per evitare ogni genere di contaminazione; sul blocco è posato un “coperchio” di cristallo. Le preoccupazioni per la conservazione sono andate di pari passo, negli ultimi cento anni, con interesse crescente che la Sindone ha suscitato nel mondo scientifico: dalla prima fotografia (1898), che rivelò il fascino del Volto nel “negativo-positivo”, intorno al Telo si sono svolte indagini di ogni tipo. E le acquisizioni scientifiche hanno portato anche a scoperte di grande valore, come l’accertamento che le macchie, visibili sul corpo del Crocifisso in corrispondenza con le ferite alle mani, ai piedi e al costato, sono effettivamente di sangue umano; o come le ricerche sui pollini, che hanno rilevato la presenza sulla Sindone di specie botaniche che erano localizzate in Medio Oriente duemila anni fa.
Molto controverso e contestato rimane invece il risultato dell’esame con il carbonio 14, effettuato per stabilire l’”età” della Sindone, e che indicò per il Telo una datazione medievale.

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