NOVITÁ
 
  • Padre Jorge LORINGIl padre gesuita Jorge Loring è morto nelle prime ore di ieri pomeriggio presso la clinica El Ángel della capitale a 92 anni, come confermato dalla comunità dei Gesuiti di Malaga.

Padre Loring, esperto di analisi e dello studio della Sindone, era nella scuola per infermieri San Stanislao di Kostka (dove ha frequentato il liceo) fino a quando, lunedi scorso, un peggioramento del suo stato di salute lo ha costretto a spostarsi alla clinica El Ángel dove è venuto a mancare ieri, dopo aver subito un ictus.

Pur essendo nato a Barcellona nel 1921, Padre Loring è stato sempre strettamente legato a Malaga, ha aggiunto la comunità dei gesuiti. (SUR-Diario de Malaga website, 25 Dicembre 2013)

  • L’Ostensione nel 2015 – La annuncia il Custode della Sindone, Mons. Cesare Nosiglia

Con molta speranza, e anche con un poco di trepidazione, ho la gioia di annunciare che si terrà nella Cattedrale di Torino, nel 2015, un'ostensione straordinaria della Santa Sindone. Ho, infatti, ricevuto nei giorni scorsi dalla Segreteria di Stato della Santa Sede la comunicazione dell'assenso, da parte del Santo Padre, a tale ostensione pubblica nell'ambito delle celebrazioni per il secondo centenario dalla nascita di San Giovanni Bosco, Padre e Maestro dei giovani, il cui fecondo carisma è oggi più attuale e vitale che mai, anche nelle opere da lui avviate e nel servizio che i suoi figli e le sue figlie delle congregazioni salesiane svolgono a favore della Chiesa universale.

L’ostensione si terrà dunque nella primavera del 2015, in un periodo di circa 45 giorni, compreso tra il tempo pasquale (dalla metà di aprile 2015) e la chiusura delle celebrazioni del bicentenario (il 16 agosto 2015). Confidiamo che in questa circostanza Papa Francesco possa venire a pregare davanti al sacro Lino e a onorare San Giovanni Bosco, suggellando così un anno straordinario per le nostre comunità ecclesiali e civili.

L'apertura dell'ostensione nel tempo pasquale fa riferimento alla morte e risurrezione del Signore, e con essa all’inizio della missione della Chiesa. La Sindone, lenzuolo della morte, diventa per i credenti una testimonianza che richiama, con grande efficacia evocativa, proprio la vittoria del Signore della vita. Sì, perché la Sindone ci conduce nel buio del sepolcro di Cristo, ma lascia anche intravvedere la luce della sua risurrezione, ci mostra le profonde ferite causate al Signore dalla sua passione e morte in croce, ma annuncia ad un tempo la vittoria della grazia sul peccato, del perdono sull’odio e la violenza, della fiducia in Dio sulla disperazione. Il mistero più oscuro della fede che il sabato Santo ci ricorda, è nello stesso tempo il segno più luminoso di una speranza che va oltre la morte.

Così ci ha invitato Papa Francesco nel suo messaggio in occasione della recente ostensione televisiva della Sindone: «Il Volto della Sindone lascia trasparire un’energia contenuta, ma potente, come se dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza, la forza dell’amore di Dio, la forza del Risorto vince tutto».

Se devastante è il peccato che ci allontana da lui e profonde sono le sofferenze che ci opprimono o le prove che dobbiamo affrontare, ben più grande e feconda di gioia e di speranza è la vittoria pasquale che ci viene donata.

La Sindone in questo tempo di crisi può ridare forza e speranza a tante persone, famiglie e popoli, a chiunque sa contemplarla e venerarla con fede e con amore e si impegna a viverla.

Questa ostensione si presenta davvero come straordinaria, ravvicinata nel tempo all'ultima del 2010 perché si collega a una circostanza particolare come il Giubileo salesiano: una ricorrenza che per Torino e il suo territorio significano moltissimo, poiché sono qui le radici della santità e dell'esperienza dei figli di Don Bosco; e perché qui i Salesiani e le Salesiane, in tutte le loro componenti, offrono anche oggi un servizio prezioso nei settori più vari, dall'educazione allo sport all'animazione delle comunità parrocchiali, al mondo dei mass media. L'ostensione della Sindone è avvenimento ed esperienza distinta dalle celebrazioni salesiane, pur collocandosi nel contesto di quanto si realizzerà nel 2015. Credo, in ogni caso, che potremo procedere in un clima di reciproca e fraterna collaborazione con la famiglia salesiana.

Ho parlato di speranza e di preoccupazione. Speranza perché l'ostensione è sempre una grande occasione di pellegrinaggio e meditazione che raggiunge il cuore delle persone e produce frutti spirituali anche inattesi e insperati. Preoccupazione, trepidazione perché conosco bene, dai miei collaboratori e dall'aver seguito le ostensioni precedenti, che cosa significa organizzare una simile mobilitazione, che coinvolge la città e l'intero territorio della Regione. Anche per questo mi richiamo, fin da ora, alla stretta collaborazione con le persone, comunità ed Enti che hanno già fattivamente ed efficacemente collaborato nell'organizzazione delle ostensioni precedenti; e al fattivo servizio dei mass media, per aiutarci a diffondere tutte le informazioni necessarie. Già nelle prossime settimane andranno a costituirsi quegli organismi d'indirizzo e di gestione che hanno lavorato alle ostensioni passate; e di questi atti, come dell'avanzamento dei lavori, naturalmente diffonderemo via via notizia.

Credo che proprio la situazione difficile che stiamo vivendo richieda il coinvolgimento qualificato di tutti, a Torino e in Piemonte: le parrocchie in primo luogo e le realtà ecclesiali e ogni singolo fedele, gli Enti territoriali come le istituzioni dello Stato, le fondazioni bancarie come il mondo dell'impresa e del lavoro. Chiediamo anche ai fratelli e sorelle di altre confessioni cristiane di unirsi alla nostra preghiera affinché questo evento favorisca un comune sentire di quella fede nel Cherigma cristiano della morte e risurrezione del Signore che tutti professiamo. Ai fedeli delle altre religioni va il nostro rispettoso invito ad accompagnare con amicizia e benevolenza il tempo dell’ostensione. Con tutti vogliamo cominciare un dialogo concreto per scoprire quali risorse possiamo mettere in comune per la riuscita di un evento che, lo so bene, ha una sua chiara natura ecclesiale ma è diventato anche importante occasione per promuovere e offrire a tutti i grandi valori di accoglienza, rispetto, solidarietà e amore che Torino e il suo territorio hanno posto a fondamento del proprio vissuto religioso e sociale.

L’ostensione del 2015 desidero che eccella anche per un’altra scelta da attuare con il massimo rigore: quella della sobrietà ed essenzialità. L'ostensione della Sindone non è la risposta alla crisi economica, sociale etica e culturale contro cui lottiamo. Ma esprime la volontà che, appunto, dalla crisi intendiamo uscire mettendo in gioco tutte le nostre risorse e impegnando tutte le nostre responsabilità. L’ostensione è pertanto un'opportunità che ci viene data per provare – a noi stessi prima di tutto – che siamo capaci di lavorare insieme, intorno a un progetto concreto che anche sul piano delle risorse offra un esempio di quella povertà a cui sempre ci richiama Papa Francesco. I poveri, gli ammalati, i disabili, le persone in difficoltà, gli anziani e le famiglie, avranno pertanto il primo posto.

C'è un'altra parola importante che voglio porre fin da subito, ed è «accoglienza». Siamo impegnati a far trovare, ai pellegrini e ai visitatori che verranno, una città che «li aspetta», che ha voglia di incontrarli. Le comunità cristiane hanno sperimentato varie forme di scambio e conoscenza reciproca durante le ostensioni mettendo in gioco la grande risorsa del volontariato. In tutte le ostensioni del dopoguerra, i volontari si sono rivelati la vera ricchezza di questi pellegrinaggi: le giacchette viola della Sindone ma anche tutti gli appartenenti alle altre organizzazioni che hanno garantito l'assistenza medica e sanitaria, l'accompagnamento dei gruppi, gli infiniti sistemi di servizi che occorre attivare in occasioni come questa. Senza dimenticare i tanti partner che hanno contribuito con offerte e servizi.

Preghiera e fede, accoglienza, coinvolgimento, organizzazione sobria ed essenziale delle risorse mi pare che siano le parole chiavi su cui fondarsi per prepararci a realizzare insieme, ciascuno nel proprio ruolo e con le proprie competenze e responsabilità, l'ostensione della Sindone.

 

Mons. Cesare NOSIGLIA

Arcivescovo di Torino

Custode Pontificio della Sacra Sindone

(Diocesi di Torino website, 4 dicembre 2013)

 
  • Frederick ZUGIBEIl Dr. Frederick Zugibe, il medico legale che ha modernizzato la patologia forense, è morto venerdì 6 settembre. Aveva 85 anni. Zugibe si è laureato in medicina alla West Virginia University nel 1968 e si è specializzato in patologia anatomica e forense. Ha conseguito un master presso la Columbia University e un dottorato di ricerca in anatomia e istochimica presso l'Università di Chicago. Ha lavorato per 33 anni come medico legale a Rockland, creando lo studio che ha gestito 264 casi nel corso del suo primo anno e più di 8.000 fino al momento in cui Zugibe è andato in pensione nel 2002. Quando è andato in pensione, Zugibe ha stimato che lo studio aveva fatto più di 10.000 autopsie in 34 anni. Zugibe ha ottenuto inoltre fama internazionale per il suo lavoro sulla Sindone di Torino e ha fatto ricerche scientifiche sulle cause della morte di Gesù. Ha scritto il volume “The Crucifixion of Jesus, a Forensic Inquiry” (La crocifissione di Gesù, un’inchiesta forense). (Steve Lieberman,  The Journal News, 7 settembre, 2013)

  • Una grande amica della Sindone ci ha lasciato: Ilona Farkas.Ilona FARKAS

Nata a Budapest (Ungheria), era l’unica figlia del barone Farkas, un fisico che introdusse la radioterapia nell'ospedale oncologico di Budapest. In questo ospedale ha lavorato come fotografa scientifica. Laureata all'Accademia della Musica di Budapest, è stata cantante lirica.Dopo l’uccisione del suo fidanzato, il conte Brunswick, da parte dei nazisti, Ilona non si è mai sposata. La villa di famiglia fu distrutta da un bombardamento durante la seconda guerra mondiale e i comunisti la deportarono, insieme ai genitori, in un lager per due anni. Dopo il fallimento della rivolta del 1956, soffocata nel sangue dai Sovietici, Ilona riuscì a ottenere un permesso per venire a studiare in Italia. All'arrivo chiese asilo politico. In Italia ha lavorato come giornalista per Radio Europa Libera e come amministratrice per il Centro Romano di Sindonologia. Successivamente ha lavorato per la Casa Editrice Giovinezza, che pubblicava la rivista Collegamento pro Fidelitate. Realizzava anche, per la stessa casa editrice, il giornale da lei fondato, Collegamento pro Sindone. Nel 2000 decise di chiudere il giornale cartaceo, il cui allestimento era diventato troppo gravoso, e di pubblicare gli articoli esclusivamente su internet. Nel 2003, al compimento degli 80 anni, Ilona si rese conto che le forze diminuivano e non poteva continuare a lavorare. Si ritirò perciò dalla vita attiva. Donna intelligente e molto riservata, ha conservato fino alla fine la sua lucidità e il suo amore per la Sindone e per la musica. Si interessava di tutte le novità sugli studi e le ricerche riguardanti la preziosa reliquia e amava seguire i concerti, le opere liriche e i balletti classici in tv. Si è spenta serenamente nel sonno, all’età di 90 anni, il 21 giugno 2013.

 

 

 

 

 

Affidiamo Ilona al Signore, accompagnandola con le nostre preghiere. La ricorderemo con grande nostalgia.

 

Emanuela e Maurizio Marinelli

(25 giugno 2013)

  • Intervento dell'Arcivescovo di Torino sul nuovo progetto di "clean room" per la Sindone - Martedì 9 aprile 2013 a Palazzo Chiablese di Torino

Sono lieto di comunicarvi – come del resto già sapete – l’avvenuta decisione, condivisa dalla Sovrintendenza e dalla Commissione Diocesana per la Sindone, nonché dalla Santa Sede opportunamente informata e coinvolta, di procedere alla rimozione dell’attuale edificio chiamato “sacrestia nuova”. Si tratta di un intervento più volte richiesto dal dott. Turetta e rispondente sia alla provvisorietà stessa della struttura, sia al suo progressivo deterioramento in corso, sia alle esigenze di ridare alla piazza la sua impostazione architettonica originale.

La decisione segue un preciso accordo sottoscritto autorevolmente dalla Diocesi e dalla Sovrintendenza e confermato via via negli anni scorsi, in cui ci si impegnava a procedere a tale rimozione una volta completata l’ostensione del 2010. Poiché pacta sunt servanda, non mi sono sottratto a tale impegno, condizionandone però l’attuazione solo a quando i lavori della cappella del Guarini fossero ripresi. Ora, poiché questa condizione si è avverata, non c’erano più motivi per venire meno a tale impegno.

Questi anni, tuttavia, non sono stati inutili, perché hanno permesso di affrontare con spirito costruttivo e di intenso dialogo e collaborazione tra la Diocesi e la Sovrintendenza una esigenza connessa alla Sindone, che si poneva circa la demolizione della sacrestia. Il problema che si è dovuto affrontare – e si è risolto a mio avviso egregiamente, con la soddisfazione di entrambe le parti in causa – era quello per cui è stata costruita la cosiddetta sacrestia. Quello cioè di garantire la possibilità alla Sindone di poter essere sottoposta a quegli interventi previsti per la sua conservazione e ad eventuali fotografie o nuove ricerche.

La soluzione trovata in Palazzo Reale garantirà di rispondere a tali esigenze in modo molto più funzionale e positivo di quanto non lo sia attualmente: sarà possibile trasportare la Sindone con un tragitto lineare molto più breve e attiguo all’attuale cappella della Sindone; sarà una Clean room in uso esclusivo per la Sindone; si garantirà così la privatezza e non visibilità dall’esterno; sarà modernamente attrezzata da mezzi tecnologici sofisticati, che assicureranno la sicurezza e un ambiente idoneo all’eventuale presenza della Sindone per tutte quelle necessità di cui ci fosse bisogno, già sperimentate sulla base dell’esperienza negli anni passati.

Altri opportuni servizi, cui la sacrestia rispondeva durante le ostensioni, potranno agevolmente essere svolti usufruendo del salone sottostante la cappella del Guarini, che una volta terminati i lavori si potrà utilizzare pienamente. Altre ipotesi di trasformazione della sacrestia in funzione delle necessità del Duomo non sono mai state sollevate durante i due anni di riflessione e dialogo intercorsi tra la Commissione Diocesana e la Sovrintendenza, per cui si tratta di ipotesi poco fattibili e comunque che esulano dal problema Sindone ed esigono ben altre verifiche e approfondimenti.

A questo proposito mi permetto di richiamare tutti coloro che hanno a cuore la Sindone e la sua custodia – dico tutti e quindi anche gli stessi giornalisti e operatori dei mass media – a mantenere sempre uno stile sobrio, rispettoso della delicatezza con cui va gestito ogni intervento sulla Sindone e attento anche alle sfumature, conforme alla massima verità e professionalità. Dare credito a voci che innescano polemiche o polveroni mediatici basati su banalità di basso profilo o notizie fantasiose e non rispondenti al vero, per alimentare diatribe o curiosità nel pubblico, significa ridurre il discorso sulla Sindone a un degradante gossip non rispettoso né della dignità della Sindone stessa, né della Custodia, che riguarda non solo il Custode ma tutti e tutta la città nelle sue varie componenti.

Prima di lasciare la parola al dott. Turetta e ad alcuni membri della Commissione Diocesana per illustrare altri aspetti dell’accordo convenuto, ringrazio sentitamente quanti si sono adoperati per il raggiungimento di questo risultato e la Compagnia di San Paolo per il contributo offerto alla realizzazione del progetto.

Mons. Cesare NOSIGLIA

Arcivescovo di Torino

(Diocesi di Torino website, 9 aprile 2013)

  • Video-messaggio del Santo Padre Francesco in occasione dell’Ostensione straordinaria della Sindone di Torino - Sabato Santo, 30 marzo 2013   

    Cari fratelli e sorelle,

    mi pongo anch’io con voi davanti alla sacra Sindone, e ringrazio il Signore che ci offre, con gli strumenti di oggi, questa possibilità.

    Anche se avviene in questa forma, il nostro non è un semplice osservare, ma è un venerare, è uno sguardo di preghiera. Direi di più: è un lasciarsi guardare. Questo Volto ha gli occhi chiusi, è il volto di un defunto, eppure misteriosamente ci guarda, e nel silenzio ci parla. Come è possibile? Come mai il popolo fedele, come voi, vuole fermarsi davanti a questa Icona di un Uomo flagellato e crocifisso? Perché l’Uomo della Sindone ci invita a contemplare Gesù di Nazaret. Questa immagine – impressa nel telo – parla al nostro cuore e ci spinge a salire il Monte del Calvario, a guardare al legno della Croce, a immergerci nel silenzio eloquente dell’amore.

Papa Francesco

Lasciamoci dunque raggiungere da questo sguardo, che non cerca i nostri occhi ma il nostro cuore. Ascoltiamo ciò che vuole dirci, nel silenzio, oltrepassando la stessa morte. Attraverso la sacra Sindone ci giunge la Parola unica ed ultima di Dio: l’Amore fatto uomo, incarnato nella nostra storia; l’Amore misericordioso di Dio che ha preso su di sé tutto il male del mondo per liberarci dal suo dominio. Questo Volto sfigurato assomiglia a tanti volti di uomini e donne feriti da una vita non rispettosa della loro dignità, da guerre e violenze che colpiscono i più deboli… Eppure il Volto della Sindone comunica una grande pace; questo Corpo torturato esprime una sovrana maestà. E’ come se lasciasse trasparire un’energia contenuta ma potente, è come se ci dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza; la forza dell’amore di Dio, la forza del Risorto vince tutto.

Per questo, contemplando l’Uomo della Sindone, faccio mia, in questo momento, la preghiera che san Francesco d’Assisi pronunciò davanti al Crocifisso:

Altissimo e glorioso Dio,

illumina le tenebre del cuore mio.

E dammi fede retta, speranza certa, carità perfetta,

senno e conoscimento, Signore,

che faccia il tuo santo e verace comandamento. Amen.

(Vatican website, 30 marzo 2013)

  • Omelia dell'Arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia in occasione dell'Ostensione televisiva della Sindone - Sabato Santo, 30 marzo 2013

Carissimi fratelli e sorelle,

in questo Sabato Santo in cui tutta la Chiesa si pone davanti al sepolcro del Signore in atteggiamento di silenzio, di preghiera, di meditazione sul mistero della sua morte in croce, abbiamo contemplato la Santa Sindone e ci siamo soffermati sul volto segnato da una profonda sofferenza, sulle mani e i polsi trafitti dai chiodi, sul costato lacerato dalla lancia del centurione, di quell’uomo crocifisso che ci parla in maniera così drammatica, intensa e reale, della sofferenza di Gesù.

Come ci ricorda Papa Francesco nel suo messaggio che ascolteremo tra poco, “il nostro non è stato un semplice osservare, ma un venerare, uno sguardo di fede, un lasciarci guardare”.
Sì, perché la Sindone richiama il buio del sepolcro di Cristo, ma lascia anche intravvedere la luce della sua risurrezione, ci mostra le profonde sofferenze causate al Signore dalla sua passione e morte in croce, ma annuncia ad un tempo la vittoria della grazia sul peccato, del perdono sull’odio e la violenza, della speranza sulla disperazione. Il mistero più oscuro della fede che il sabato Santo ci ricorda è nello stesso tempo il segno più luminoso di una speranza che non ha confini.

Per questo la Santa Sindone è veramente l’icona del Sabato Santo che rivela l’infinito amore di Gesù per i suoi e per l’umanità intera, la sua fiducia nel Padre che lo sostiene e accompagna sino alla fine. Qui sta l’assoluta grandezza della Sindone. Quel volto dell’Uomo dei dolori, le sue sofferenze e la sua morte, in cui si rispecchia la sofferenza e l’abbandono di tanti uomini e donne soggetti a violenze, ingiustizie e soprusi, guerre, fame e miseria, ci rivelano quanto potente è l’amore di Dio e la sua misericordia. Chi sa contemplarla con fede riceve forza per vincere ogni male e difficoltà che assillano la sua esistenza: quel sangue che si vede ancora così chiaramente inciso nel telo, è portatore di vita perché è attraverso il sangue di Cristo Signore che tutti riceviamo la salvezza.

Bisogna dunque ascoltare la voce della Sindone, bisogna immergersi nel suo silenzio eloquente, bisogna riempire il cuore di quella fede che può trasformare la sua contemplazione in canto di letizia e di alleluia pasquale. L’ostensione di questo Sabato santo vuole aiutare quanti amano la Sindone o quanti comunque ne accolgono e rispettano il mistero, a porsi in questo atteggiamento di meditazione, per accogliere con fede l’annuncio della risurrezione del Signore, che questa notte verrà proclamato in ogni chiesa. 

Il messaggio della Sindone è rivolto soprattutto a voi cari ammalati, disabili e sofferenti che siete coloro che più di ogni altro, possono coglierne e viverne il significato più vero e profondo che porta nel cuore tanta serenità e coraggio. Voi infatti partecipate in prima persona al mistero del dolore che, vissuto in unione a Cristo crocifisso e risorto, produce frutti fecondi di grazia per voi, i vostri cari, le vostre comunità, la Chiesa e tutta l’umanità. Vivete dunque con gioia e fiducia questo momento in cui potete contemplare la Sindone e rispecchiarvi in quel corpo e quel volto carico di piaghe, da cui promana la luce e la forza travolgente dell’amore, che redime e salva.

E anche voi giovani amici, non abbiate paura della Croce di Cristo e di ciò che essa rivela, il mistero della sua sofferenza, da cui nasce la vita per tutti. La Sindone vi dice che amare significa soffrire con la certezza che il Dio della vita vince il male con il bene e trasforma anche il dolore in via di redenzione e di salvezza. Non esiste l’amore senza la perdita di sé nel dono gratuito che fa sperimentare la vera gioia, a cui anela il profondo del vostro cuore .

Cari fratelli e sorelle, accogliamo l’invito che Papa Francesco rivolge nel suo messaggio: “il Volto della Sindone lascia trasparire un’energia contenuta, ma potente, come se dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza, la forza dell’amore di Dio, la forza del Risorto vince tutto.” Eleviamo dunque a Dio il canto di lode e di riconoscenza perché se devastante è il peccato che ci allontana da lui e profonde sono le sofferenze che ci opprimono o le prove che dobbiamo affrontare, ben più grande e feconda di gioia e di speranza è la sua vittoria pasquale che ci viene donata. Preghiamo perché sappiamo portare l’immagine della Sindone negli occhi e nel cuore affinché guidi i nostri passi incerti verso una fede in Cristo risorto più forte e perseverante, una carità più aperta al dono gratuito di sé, una speranza in Lui più affidabile e sicura.

Maria santissima la Madre addolorata che ha accolto sulle sue ginocchia il corpo mortale del suo divin Figlio, possa sostenere il nostro cammino dal peccato alla grazia, dalle tenebre alle luce, ora e sempre. Amen.

(Diocesi di Torino website, 30 marzo 2013)

  • Sindone, la battaglia dei reperti. Ma Fanti li ha buoni…

In vista dell'Ostensione televisiva prevista sabato pomeriggio, prosegue il dibattito sugli studi sul sacro lino. La nota di Monsignor Nosiglia

E’ da qualche giorno in libreria il nuovo libro di Fanti e Gaeta sulla Sindone. Il prof. Fanti, dell’Università di Padova, presenta i risultati degli esperimenti compiuti su frammenti sindonici in suo possesso. Da questi si evince che il telo sindonico è compatibile con l’epoca in cui Gesù Cristo è stato crocifisso. Un’ulteriore smentita al discutibile, e discusso, risultato degli esami al C14, viziati da errori di calcolo, e che datavano il telo al medioevo.

Ieri da Torino una nota del Centro Internazionale di Sindonologia, e dell’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, mettevano dei paletti al lavoro di Fanti. Non può essere attribuito ''alcun serio valore'' ai risultati delle ricerche sulla Sindone riportati nel volume, affermava all’Ansa il Custode Pontificio del lenzuolo sindonico, l'arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia. ''Non essendoci nessun grado di sicurezza sull'appartenenza dei materiali sui quali sarebbero stati eseguiti detti esperimenti al lenzuolo sindonico - si legge in una nota di monsignor Nosiglia - la proprietà e la custodia dichiarano di non poter riconoscere alcun serio valore ai risultati di tali pretesi esperimenti''.

L'arcivescovo di Torino conferma così le dichiarazioni già rilasciate, in occasione di analoghi tentativi effettuati in passato su presunti campioni di materiale sindonico, dai suoi predecessori, il cardinale Giovanni Saldarini e il cardinale Severino Poletto. ''Forse sarebbe utile e necessario riprendere le ricerche - ha aggiunto monsignor Nosiglia - ma al momento non è prevista nessuna attività in tal senso. Valuteremo con la Santa Sede quello che sarà necessario fare''.

Poco più tardi giungeva la precisazione di Giulio Fanti, secondo cui i campioni su cui si basano le nuove ricerche sulla Sindone "provengono proprio da quelli che il cardinale Giovanni Saldarini escluse dalla sua dichiarazione perché 'materiale prelevato con esplicita autorizzazione del Custode durante gli esami dell'ottobre 1978'”. Secondo il Centro Internazionale di Sindonologia (CIS) i materiali esaminati non sono "tracciabili" con certezza e quindi questo vanificherebbe l'attendibilità della ricerca. Ma per il professor Fanti i reperti da lui esaminati sono assolutamente "tracciabili' e provengono, come dimostrano documenti in suo possesso, da prelievi precedenti il 1978. "I risultati delle ricerche pubblicate - afferma inoltre Fanti - potranno essere confermati da test paralleli condotti dal CIS". Nella sua nota lo studioso si dichiara "disponibile a fornire il proprio know-how per tale scopo".

E quest’ultima frase certamente assume un significato di provocazione. Ma la storia dei prelievi di materiale dalla Sindone, che ha costituito una specie di incubo per i responsabili torinesi, è variegata e complessa. E diciamo subito che il prof. Fanti ha avuto a disposizione materiale originale.

In breve: ci sono stati prelievi di materiale sindonico sia nel 1978 che nel 1988. In entrambi i casi furono autorizzati dal Custode della Sindone, l’arcivescovo (poi cardinale) Anastasio Ballestrero, con l’accordo del proprietario, Umberto II di Savoia nel 1978, e Giovanni Paolo II nel 1988. Secondo quanto si dice negli ambienti dei sindonologi da molto tempo, il prof. Fanti avrebbe ricevuto alcune fibre prelevate dalla Sindone nel 1978 dal prof. Ray Rogers, uno degli scienziati americani dello Sturp.

Ma nel 1988 Giovanni Riggi di Numana, l’esperto che tagliò la Sindone per l’esame al C14, con l’accordo del cardinale Ballestrero avrebbe conservato alcune fibre della Sindone, raccolto qualche frammento di sangue e aspirato campioni di polvere presenti fra il lino e la tela d’Olanda. Il condizionale è d’obbligo; non fu stilato nessun verbale del prelievo per il C14, figuriamoci per un prelievo semiufficiale come quello. Ma è molto probabile che dopo la morte di Riggi, nel 2008, una parte del materiale conservato da una fondazione apposita sia giunto a Fanti. Dopo la morte di Ballestrero il card. Saldarini emise un comunicato, chiedendo che l’eventuale materiale sindonico in libertà fosse reso. Ma non sembra che nessuno abbia ottemperato alla richiesta.

Tutto questo per concludere: il prof. Fanti le ricerche le ha compiute su materiale sindonico certo e autentico, anche se fuori del controllo del Centro Internazionale di Sindonologia. E d’altronde a 25 anni di distanza dall’esame al C14 la cui credibilità i risultati di Fanti contribuiscono ulteriormente a sgretolare, forse si potrebbe cominciare a ipotizzare una continuazione del programma di ricerche a suo tempo ideato dallo Sturp, il Shroud of Turin Research Project, il gruppo internazionale di scienziati  che nel 1978 produsse una messe incredibile di risultati scientifici attendibili e provati sulla Sindone.

Sul tema è intervenuto l'attuale arcivescovo di Torino con una nota. Con riferimento alla notizia della pubblicazione da parte dell’editore Rizzoli del volume “Il mistero della Sindone” di Giulio Fanti e Saverio Gaeta, nel quale verrebbero riportate ricerche effettuate su materiale che si suppone provenire dalla Sindone, il Custode Pontificio della Sacra Sindone conferma quanto contenuto in proposito nelle dichiarazioni ufficiali su “esperimenti e analisi riguardanti la Sacra Sindone” già rilasciate – in occasione di altri analoghi tentativi effettuati in passato su presunti campioni di materiale sindonico – dai suoi predecessori: dal Cardinal Giovanni Saldarini nel settembre 1995 e dal Cardinal Severino Poletto il 4 maggio 2009. In particolare ribadisce che, non essendoci nessun grado di sicurezza sull’appartenenza dei materiali sui quali sarebbero stati eseguiti detti esperimenti al lenzuolo sindonico, la Proprietà e la Custodia dichiarano di non poter riconoscere alcun serio valore ai risultati di tali pretesi esperimenti. (Marco Tosatti, Vatican Insider, 28 marzo 2013)

  • Le riserve del Centro Internazionale di Sindonologia sul volume Fanti-Gaeta

Torino, 27 marzo 2013

Con riferimento alla notizia della pubblicazione da parte dell’editore Rizzoli del volume “Il mistero della Sindone” di Giulio Fanti e Saverio Gaeta, nel quale verrebbero riportate ricerche effettuate su materiale che si suppone provenire dalla Sindone, il Centro Internazionale di Sindonologia di Torino esprime le proprie riserve dinanzi a un approccio al tema che si baserebbe su elementi quali l’analisi di campioni di tessuto la cui appartenenza al telo sindonico risulta perlomeno dubbia e comunque non provabile, in quanto privi di qualsiasi tracciabilità.

A tale riguardo il CIS rimanda alle dichiarazioni ufficiali su “esperimenti e analisi riguardanti la Sacra Sindone” già rilasciate – in occasione di altri analoghi tentativi effettuati in passato su presunti campioni di materiale sindonico – dal Cardinal Giovanni Saldarini nel settembre 1995 e dal Cardinal Severino Poletto il 4 maggio 2009, in qualità di “Custodi Pontifici della Sacra Sindone” e pertanto anche a nome della Santa Sede, proprietaria della Sindone.

«Circolano sempre più notizie di esperimenti fatti su campioni di materiale sindonico allo scopo di verificare i risultati delle analisi effettuate col metodo del Carbonio 14 nell’estate del 1988. Per quanto l’obiettivo possa essere legittimo e la Chiesa riconosca a ogni scienziato il diritto di fare le ricerche che ritiene opportune nell’ambito della sua scienza, in questo caso è necessario chiarire che:

a) nessun nuovo prelievo di materiale è avvenuto sulla Santa Sindone dopo il 21 aprile 1988 e sia alla Proprietà sia alla Custodia della Sindone non consta che possa esserci materiale residuo di quel prelievo in mano di terzi;

b) se questo materiale esistesse, il Custode ricorda che la Proprietà non ha dato a nessuno il permesso di tenerselo e farne qualsiasi uso e prega gli interessati di rimetterlo nelle mani della stessa;

c) non essendoci nessun grado di sicurezza sull’appartenenza dei materiali sui quali sarebbero stati eseguiti detti esperimenti al lenzuolo sindonico, la Proprietà e la Custodia dichiarano di non poter riconoscere alcun serio valore ai risultati dei pretesi esperimenti;

d) ciò non vale evidentemente per le ricerche avviate con materiale prelevato con esplicita autorizzazione del Custode durante gli esami dell’ottobre 1978;

e) nel clima di reciproca fiducia con il mondo degli scienziati, la Santa Sede e l’Arcivescovo di Torino invitano gli scienziati a pazientare finché sia giunto il tempo per la realizzazione di un chiaro programma di ricerche organicamente concertate».

Torino, settembre 1995

Giovanni Card. SALDARINI

Arcivescovo di Torino

Custode Pontificio della Sacra Sindone

«Sui mass media sono comparse in questi ultimi tempi notizie riguardanti ricerche effettuate su preteso materiale sindonico, al servizio di obiettivi vari. Su di esse il Custode Pontificio della Sindone sente il dovere di prendere posizione, sulla linea delle dichiarazioni già rilasciate nel 1995 dal suo predecessore, il Cardinale Giovanni Saldarini.

È indiscusso per la Chiesa che ogni scienziato ha il diritto di fare le ricerche opportune in campo sindonico nell’ambito della sua competenza, nel rispetto della sensibilità dei fedeli e dei diritti della Proprietà della Sindone. È necessario però fare alcune precisazioni riguardanti l’utilizzo di preteso materiale sindonico:

- Nessun nuovo prelievo di materiale a scopo di ricerca è avvenuto sulla Santa Sindone dopo il 21 aprile 1988 e sia alla Proprietà sia alla Custodia della Sindone non consta che possa esserci materiale residuo di quel prelievo in mano di terzi. Quanto è stato ottenuto nell’intervento di restauro del 2002 è stato immediatamente inventariato e posto sotto sigillo, a totale ed esclusiva disposizione e discrezione della Santa Sede.

- Non essendoci nessun grado di sicurezza sull’appartenenza al telo sindonico dei materiali sui quali sarebbero stati eseguiti gli esperimenti in questione, la Proprietà e la Custodia dichiarano di non poter riconoscere alcun serio valore ai risultati di tali esperimenti.

- Nel clima di reciproca fiducia con il mondo degli scienziati, la Santa Sede e l’Arcivescovo di Torino invitano gli scienziati a pazientare finché sia giunto il tempo opportuno per la realizzazione di un chiaro e serio programma di ricerche organicamente concertate. In proposito si comunica che il programma di ricerche è ancora sospeso fino al termine della prossima ostensione, mentre si spera di poterne avviare una realizzazione nel periodo successivo».

Torino, 4 maggio 2009

 Severino Card. POLETTO

Arcivescovo di Torino

Custode Pontificio della Sacra Sindone

(Centro Internazionale di Sindonologia website, 27 marzo 2013)

  • Dichiarazione del Custode Pontificio della Sacra Sindone, Mons. Cesare Nosiglia

Con riferimento alla notizia della pubblicazione da parte dell’editore Rizzoli del volume “Il mistero della Sindone” di Giulio Fanti e Saverio Gaeta, nel quale verrebbero riportate ricerche effettuate su materiale che si suppone provenire dalla Sindone, il Custode Pontificio della Sacra Sindone conferma quanto contenuto in proposito nelle dichiarazioni ufficiali su “esperimenti e analisi riguardanti la Sacra Sindone” già rilasciate – in occasione di altri analoghi tentativi effettuati in passato su presunti campioni di materiale sindonico – dai suoi predecessori: dal Cardinal Giovanni Saldarini nel settembre 1995 e dal Cardinal Severino Poletto il 4 maggio 2009.

In particolare ribadisce che, non essendoci nessun grado di sicurezza sull’appartenenza dei materiali sui quali sarebbero stati eseguiti detti esperimenti al lenzuolo sindonico, la Proprietà e la Custodia dichiarano di non poter riconoscere alcun serio valore ai risultati di tali pretesi esperimenti.

Torino, 27 marzo 2013

Mons. Cesare NOSIGLIA

Arcivescovo di Torino

Custode Pontificio della Sacra Sindone

(Diocesi di Torino website, 27 marzo 2013)

  • Un videomessaggio di Papa Francesco per l’Ostensione in televisione della Sindone

L’annuncio dell’arcivescovo Nosiglia: «Sarà un intervento di intenso spessore spirituale, che aiuterà a non perdere mai la speranza»

Papa Francesco sarà presente con un messaggio videoregistrato all’Ostensione televisiva del Sabato Santo che RAI Uno manderà in onda in mondovisione. L’ha annunciato stamane l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia. «Si tratta di un messaggio di intenso spessore spirituale - ha detto il custode pontificio della Sindone -, che accompagnerà i numerosi malati e sofferenti che saranno in cattedrale o nelle case e negli ospedali, e quanti altri contempleranno la Sindone, a non perdere la speranza nell’amore di Dio che si compie nella morte e risurrezione del Signore». Nosiglia ha sottolineato che quello del Pontefice è “un gesto di benevolenza verso la Diocesi di Torino che custodisce la Sindone” e ha definito Francesco «un segno pasquale di risurrezione che il Signore Vivente nella sua Chiesa ha suscitato per ridare forza e coraggio di speranza al suo popolo e all’umanità intera». L’arcivescovo ha spiegato che «l’Ostensione in un giorno così speciale com’è il Sabato Santo, vuole significare che la Sindone, pur non essendo materia di fede, rappresenta una testimonianza importantissima della Passione e risurrezione del Signore». E ha aggiunto: «E’ una piccola sfida, questa Ostensione, perché alle logiche dello spettacolo abbiamo preferito quelle del contenuto: speriamo che la televisione aiuti il pubblico ad entrare nel mistero della Pasqua». (Maria Teresa Martinengo, La Stampa, 27 marzo 2013)

  • Questa è la programmazione televisiva RAI relativa agli appuntamenti sulla Sindone per Venerdì Santo e Sabato Santo:

    • Venerdì 29 marzo ore 14:10 RAI Uno A sua immagine”, Speciale Venerdì Santo: L'uomo della Sindone

    • Venerdì 29 marzo – ore 20:30 – RAI Uno – “Porta a Porta”, Speciale Venerdì Santo: Sindone, mistero svelato?

    • Sabato 30 marzo ore 11:10 RAI Uno – “A sua immagine”, Speciale Sindone: L'attesa dell'Ostensione

    • Sabato 30 marzo – ore 17:15 RAI Uno – “A sua immagine” - Sindone: i segni della Passione

      (La trasmissione sarà visibile in streaming anche collegandosi al sito: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/dirette_tv.html)

  • Speciale Ostensione TV della Sindone di 'A Sua Immagine' del 30 marzo 2013 ore 11:30

In occasione dell’ostensione straordinaria della Sindone, la trasmissione seguirà l’evento in diretta mondovisione su RAI Uno, sabato 30 marzo 2013 alle ore 11.30.

Dopo l’ostensione del 2010, che ha visto la partecipazione di 2 milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo, e a 40 anni dalla prima ostensione televisiva, trasmessa in diretta il 23 novembre del 1973, la Sindone, attraverso le telecamere di A Sua Immagine potrà essere vista in tutto il mondo.

Rosario Carello, con gli ospiti in studio, ricostruirà la storia e il profondo significato spirituale del Sacro Telo, definito da Benedetto XVI “Icona del Sabato Santo”.

Mostreremo le immagini dello svelamento della Sindone, presa dalla teca in cui è riposta e collocata per l’ostensione. Rivivremo i momenti delle passate ostensioni. Andremo dentro l’origine misteriosa di questa immagine, per documentare la rispondenza impressionante con il racconto della Passione di Cristo dei Vangeli: le piaghe, il sangue, le ferite della corona di spine, i colpi dei flagelli. (RAI - A Sua Immagine website, 25 marzo 2013)

  • L’Uomo della Sindone - Speciale del Venerdì Santo di 'A Sua Immagine' del 29 marzo 2013 alle 14:10

Sarà l’Uomo della Sindone il centro della puntata del Venerdì Santo di 'A Sua Immagine'. Rosario Carello, con gli ospiti in studio, traccerà un percorso alla scoperta della figura di Gesù. Aspettando l’ostensione televisiva della Sindone, in programma sabato 30 marzo, durante la trasmissione del venerdì si ricostruirà l’identikit dell’uomo Gesù a partire dal lino che lo ha avvolto nel Sepolcro. Quanto era alto Gesù? Come era il suo fisico? Che aspetto aveva il suo volto? Si proverà a ricostruire l’immagine del Cristo dai segni presenti sulla Sindone.

Nel Venerdì Santo, giorno denso di grandezza e di mistero, le tracce della preziosa reliquia condurranno dentro il segreto della Passione del Cristo. Francesca Fialdini ci accompagnerà all’interno del Museo della Sindone di Torino, per mostrarci la ricostruzione di alcuni oggetti simbolo della Passione: la corona, i chiodi, la croce. Vedremo come nella Sindone si possa scorgere non solo il buio della morte ma la luce della Resurrezione. Nel corso della puntata andremo alla ricerca di esperienze che raccontino l’importanza della Sindone per la spiritualità e la fede dei credenti di oggi. (RAI - A Sua Immagine website, 25 marzo 2013)

  • L’Arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, conferma che formulerà la richiesta a Papa Francesco per ricevere un videomessaggio da trasmettere in occasione dell’Ostensione straordinaria, solo televisiva, della Sindone il Sabato Santo. Esclude invece l’ipotesi, rimbalzata sui social media, che il Papa possa assistere di persona all’Ostensione.

La dichiarazione è stata rilasciata ai microfoni di Prima Radio il 14 marzo 2013. Di seguito riportiamo il testo di tale dichiarazione:

Venire [a Torino] è impossibile, assolutamente è una cosa inconcepibile, perché è di Sabato Santo, è un giorno in cui il Papa ha la celebrazione in San Pietro, quasi in quell’ora o subito dopo, quindi sarebbe una cosa assolutamente impossibile. Il discorso era diverso, riguardava ecco un messaggio televisivo, anche registrato se necessario, se non proprio quel giorno, perché sono giorni molto intensi, di pochi minuti, che potesse farsi presente durante questa Ostensione. La cosa credo fosse abbastanza possibile, già orientativamente vagliata con Benedetto XVI, poi ovviamente è successo quel che è successo, adesso tenteremo di arrivare anche a lui, vista anche questa diciamo ‘attenzione’ che ha verso la sua terra piemontese. Mi auguro che possiamo trovare una risposta, ma non lo so perché i giorni sono molto intensi, sono molto convulsi io credo anche per lui, quindi non pretendiamo niente, assolutamente. Però io credo che la richiesta cercheremo di farla, poi vedremo anche se potrà esser accolta.(Diocesi di Torino website, 17 marzo 2013)

  • Ostensione del 30 marzo è solo in televisione

Accesso alla Cattedrale limitato a un gruppo ristretto di ammalati e giovani. Per tutti diretta in mondovisione su RAI Uno il 30 marzo.

L’ostensione della Sindone, il Sabato Santo 30 marzo 2013, sarà soltanto «televisiva»: non è previsto l’accesso alla Cattedrale se non per un gruppo ristretto di ammalati con i loro accompagnatori, e di giovani che hanno iniziato il cammino del Sinodo. Mons. Nosiglia, presentando l’iniziativa venerdì scorso ai giornalisti, ha precisato il significato e i termini di questo «evento» straordinario: offrire ai telespettatori di tutto il mondo le immagini della Sindone, nel contesto di preghiera proprio del Sabato Santo, come occasione di riflessione sulla sofferenza e la morte del Cristo, e sul dolore nel mondo di oggi.

Si tratta dunque di una trasmissione televisiva, e non di un «pellegrinaggio alla Sindone» come furono le ostensioni più recenti. La trasmissione andrà in onda nel pomeriggio del 30 marzo su RAI Uno (l’orario preciso sarà specificato dalla RAI). Non sarà possibile al pubblico accedere in nessun modo al Duomo; la stessa piazza San Giovanni non sarà completamente agibile, perché dovrà accogliere, prima di tutto, il transito e la sosta dei mezzi che trasportano i malati.

Le informazioni saranno diffuse, oltre che sulla Voce del Popolo (settimanale della Diocesi di Torino), sui siti www.sindone.org e www.diocesi.torino.it.

La Web-TV missionidonbosco.tv cercherà di far partecipi all’evento i suoi visitatori. L’orario dell’ostensione è in corso di definizione e sarà comunicato al più presto. (Diocesi di Torino website, 8 marzo 2013)

  • Convegno diocesano su ‘Sindone e vita di fede

Il rapporto tra la venerazione della Sindone e la vita di fede è al centro del Convegno diocesano Sindone e vita di fede di sabato 16 marzo alle 9.30 presso il Centro Congressi Santo Volto, via Val della Torre 3 - Torino. Sono previsti gli interventi di mons. Cesare Nosiglia, Enzo Bianchi, don Roberto Gottardo, don Giuseppe Ghiberti, Marco Bonatti. L’incontro è aperto a tutti i fedeli della diocesi di Torino, con particolare attenzione ai volontari della Sindone.

Sarà occasione per riflettere sui temi sindonici da un punto di vista pastorale, e per precisare alcuni dettagli sull’Ostensione televisiva, il suo significato, le problematiche legate alla riproduzione dell’immagine impressa sulla Sindone. (Diocesi di Torino website, 7 marzo 2013)

  • Sindone in mondovisione ma arriva anche un'APP

Non solo in televisione, ma anche sullo smartphone o sul tablet. Nell'Anno della Fede indetto dall' ormai "papa emerito" Benedetto XVI, la Sindone si apre ai nuovi media. E in tempo per l'Ostensione televisiva che sarà trasmessa in mondovisione su RAI Uno il prossimo 30 marzo, negli store virtuali arriverà una applicazione che permetterà di vedere in alta definizione il Telo sul proprio dispositivo mobile. Una "Sindone 2.0", disponibile inizialmente soltanto per Apple. L'APP farà il paio con l' Ostensione televisiva, la seconda della storia dopo quella del 23 novembre 1973, indetta da papa Ratzinger prima di lasciare il soglio di Pietro, come un ultimo regalo a Torino. Il giorno, la vigilia di Pasqua, è stato proposto dal custode pontificio della Sindone, monsignor Cesare Nosiglia, ricordando proprio le parole pronunciate da Benedetto XVI durante la sua visita per l' Ostensione del 2010: «La Sindone è icona del Sabato Santo». L'arcivescovo ha cominciato a pensare all' ostensione da questa estate. Ieri l'annuncio, dopo aver ottenuto il placet della Santa Sede. «Speravamo in un videomessaggio di Benedetto XVI, ma poi le cose sono andate diversamente. Ritenteremo con il nuovo papa», ha annunciato l' arcivescovo. Il collegamento in mondovisione avverrà dall' interno del Duomo di Torino. Nosiglia guiderà la liturgia della Parola, perché il Sabato Santo è "giorno del silenzio" in cui la Chiesa non celebra l'eucarestia. Trecento persone potranno assistervi. Saranno «scelte tra coloro che portano nel proprio corpo e animo la passione di Cristo sofferente», ha chiarito l'arcivescovo. Malati, disabili, persone che hanno perso la casa o il lavoro. La Sindone non verrà spostata dalla cappella dove è conservata dal 2000, dopo l'incendio del 1998. Poco prima della diretta sarà portata fuori dalla teca,e il suo "lettino", dove è conservata distesa, sarà alzato in posizione verticale. «Le condizioni ottimali di temperatura, atmosfera e umidità all' interno della teca - assicura il vicedirettore del Centro Internazionale di Sindonologia, Gian Maria Zaccone - saranno estese a tutta la cappella». Chi scaricherà la APP allo studio della società HAL9000, che nel 2008 riprese ad altissima risoluzione il Telo, potrà interagire virtualmente sulla Sindone con quattro percorsi: uno gratuito, che permetterà la visione dell' immagine con l' approfondimento del suo significato biblico. L'altro, a pagamento, che aggiungerà altri tre approfondimenti, dedicati ai dettagli del Telo, all'Uomo della Sindone, alle indagini scientifiche. (Gabriele Guccione, La Repubblica, 2 marzo 2013)

  • Ostensione straordinaria televisiva 'Sindone 2.0' il Sabato Santo

Venerdì 1 marzo conferenza stampa con mons. Nosiglia. Diretta in mondovisione su RAI Uno il 30 marzo per l'Anno della Fede

Venerdì 1° marzo, presso il Seminario Metropolitano (via XX Settembre, 83 - Torino), nel corso di una conferenza stampa, il Custode pontificio Mons. Cesare Nosiglia ha illustrato il significato e le ragioni della prossima Ostensione straordinaria televisiva 'Sindone 2.0', nell’ambito dell’Anno della Fede e in relazione anche alla situazione dei tempi complessi che stiamo vivendo. È possibile scaricare l'intervento di Mons. Nosiglia alla conferenza stampa e il suo Messaggio alla Diocesi e alla Città per l'Ostensione televisiva. Maggiori informazioni e approfondimenti sul sito ufficiale www.sindone.org e www.diocesi.torino.it. Sul sito di Missioni don Bosco TV è possibile vedere un ampio servizio sulla conferenza stampa. 

Le immagini del Telo saranno riprese dalle telecamere di RAI Uno e trasmesse in tutto il mondo, solo per un giorno, sabato 30 marzo, vigilia di Pasqua. (Conferenza stampa di presentazione dell'Ostensione straordinaria televisiva 'Sindone 2.0', 1 marzo 2013)

  • La Sindone in televisione – La prima Ostensione dell’Era Digitale

Sabato 30 marzo 2013, nel pomeriggio (ora italiana) su RAI Uno, la liturgia presieduta dal Custode pontificio mons. Cesare Nosiglia nella trasmissione “A sua immagine” - Una proposta di preghiera e riflessione per il Sabato Santo, nell'Anno della Fede.

Sabato Santo e Sindone: una preghiera particolare, dalla Cattedrale di Torino, per offrire a tutto il mondo l’opportunità di contemplare il Telo. L’iniziativa dell’Arcivescovo e Custode pontificio mons. Cesare Nosiglia, in accordo con la Santa Sede, si propone come una tappa importante nel cammino di «nuova evangelizzazione» voluto da Giovanni Paolo II e proseguito da Benedetto XVI anche attraverso l'indizione dell’Anno della Fede.

L’ostensione televisiva si tiene nella Cattedrale di Torino, dove la Sindone è custodita da oltre tre secoli: la liturgia sarà un invito a riflettere sull’immagine che richiama la Passione del Signore. Ma in Cattedrale, a venerare la Sindone, ci saranno soprattutto i malati, che testimoniano ogni giorno nella propria vita l'unione alla Passione e Croce di Cristo attraverso quelle sofferenze di cui la Sindone è immagine, e che riportano alle testimonianze evangeliche della Passione di Gesù. (Sindone.org website, 1 marzo 2013)

  • Vorrei dare in anticipo una notizia importante. Il 30 marzo (Sabato Santo), nel tardo pomeriggio (ora italiana), nel Duomo di Torino ci sarà un'ostensione televisiva della Sacra Sindone. L'ostensione sarà trasmessa dalla rete televisiva RAI Uno. Questo evento, collegato con l'"Anno della Fede", avverrà 40 anni dopo la prima e unica ostensione televisiva della Sindone del 23 novembre 1973. La Sindone rimarrà nella sua stanza nella Cattedrale e la durata dell'ostensione sarà di circa un'ora. Il 1° marzo a Torino alle ore 11 si terrà una conferenza stampa  riguardo questa speciale ostensione. (Bruno Barberis, Shroud of Turin website, 27 febbraio 2013)

  • Sindone, la prima Ostensione tecnologica ultimo regalo di Benedetto XVI

Dopo la prima ricognizione voluta nel 1973 dal cardinale Pellegrino, il 30 marzo prossimo alla vigilia di Pasqua il nuovo grande appuntamento. Venerdì 1° marzo alle ore 11, presso il Seminario Metropolitano (via XX Settembre, 83 - Torino), nel corso di una conferenza stampa l'arcivescovo di Torino monsignor Cesare Nosiglia, Custode pontificio della Sindone, presenterà l’Ostensione televisiva che si terrà nella giornata del 30 marzo, Vigilia di Pasqua. Benedetto XVI nel Duomo di Torino il 2 maggio 2010Sarà inoltre presentata una serie di prodotti multimediali realizzati in occasione dell’ostensione e saranno dati aggiornamenti su alcuni aspetti specifici della ricerca scientifica sulla Sindone. Dopo l’Ostensione del 2010 che ha visto passare davanti al Telo, nella Cattedrale di Torino, 2 milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo e a 40 anni dalla prima Ostensione televisiva che venne trasmessa in diretta il 23 novembre del 1973 dal Salone degli Svizzeri di Palazzo Reale, dove il Telo venne esposto verticalmente (e non orizzontalmente come è consuetudine), ancora una volta la Sindone, attraverso le telecamere di RAI Uno potrà essere vista in tutto il mondo: la trasmissione di RAI Uno viene infatti offerta anche in mondovisione. L’Ostensione avverrà la Vigilia di Pasqua richiamando così il significato che Benedetto XVI attribuì al Telo nella sua visita torinese il 2 maggio del 2010 quando lo definì «Icona del Sabato Santo». L’iniziativa dell’Ostensione televisiva si colloca nell’ambito dell’Anno della Fede voluto da Benedetto XVI. (Vatican Insider, La Stampa, 27 febbraio 2013)

Ostensione 23.11.1973

  • Messaggio dell'Arcivescovo di Torino per il tempo di preparazione a Pasqua 2013   

    Cari sacerdoti, diaconi, consacrati e laici della Diocesi di Torino,

    la Quaresima di quest’Anno della fede ci vedrà impegnati in alcuni significativi momenti di celebrazione in Cattedrale per professare insieme l’unità della fede che ci fa Chiesa Una, Santa, Cattolica e Apostolica. Come ci ricorda l’apostolo Paolo nella lettera agli Efesini: «Cercate di conservare, per mezzo della pace che vi unisce, quell’unità che viene dallo Spirito: uno solo è il Corpo, uno solo è lo Spirito, come una sola è la speranza, uno solo è il Signore, una sola è la fede, uno solo è il Battesimo. Uno solo è Dio Padre di tutti, al di sopra di tutti, che in tutti è presente e agisce» (4,3-6).

    Nella Lettera pastorale sul Battesimo 'Devi nascere di nuovo', ricordo che la professione di fede battesimale si snoda su una serie di «no» e di «sì» che investono tutta l’esistenza del credente e ne qualificano la testimonianza.

Card. Cesare NOSIGLIA

Ora desideriamo dunque manifestare anche pubblicamente la nostra fede, professandola per viverla con la massima coerenza di carità e di speranza. La Cattedrale è la Chiesa madre dove la comunione e unità del popolo di Dio, attorno al Vescovo, si compie nei momenti più importanti dell’anno liturgico. Essa è dunque il luogo insieme più simbolico e concreto dell’unità di fede e di carità che ci unisce e ci fa Chiesa che cammina nel tempo e qui nel nostro territorio.

In questa circostanza solenne e importante desideriamo anche venerare la Santa Sindone, «icona del Sabato Santo», come ebbe a dire con acutezza e profondità Benedetto XVI nella sua visita durante l’ostensione del 2010. Sotto la croce (ci racconta il Vangelo di Marco) il centurione romano – pagano, dunque – vedendo come Gesù era morto, esclamò: «Veramente costui era il Figlio di Dio» (Mc 15,39). È dunque contemplando il Crocifisso che possiamo anche noi pronunciare l’atto centrale della nostra fede in Gesù sepolto, molto e risorto per la salvezza del mondo.

La Santa Sindone, mostrandoci il corpo martoriato del Crocifisso e il suo volto sofferente, ci richiama la parola dell’apostolo Giovanni: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16). La Sindone non ci parla dunque di sconfitta, ma di vittoria; non di morte, ma di vita; non di disperazione, ma di speranza; non di tenebre, ma di luce che emana dal sacro lino e sostiene la fede di chi crede e la vive nella carità.

Contemplando e pregando davanti alla Sindone, rivolgeremo dunque al Signore la nostra comune preghiera: Signore, aumenta la nostra fede. Non permettere che vengano meno in noi la gioia e l’entusiasmo di credere che Tu sei qui, nella tua Chiesa, e operi cose meravigliose pur in mezzo alle tempeste di una realtà che sembra allontanare sempre più tante persone dalla fede in te. Donaci un cuore aperto all’accoglienza, coraggio nella ricerca di chi ti ignora e saggezza di trovare le vie per un’efficace nuova evangelizzazione nella nostra terra.

Alla Beata Vergine Consolata, patrona della Diocesi, affideremo la nostra professione di fede e la volontà di renderla vita nuova per noi e ogni persona che incontriamo nel quotidiano della nostra esistenza.

Vi aspetto dunque con gioia e mi auguro che possiamo vivere insieme momenti forti di preghiera, di comunione e di vera fraternità.

Mons. Cesare NOSIGLIA

vescovo, padre e amico

(Diocesi di Torino website, 15 febbraio 2013)


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