THE TIMES - Mercoledi 21 agosto 2002, pag. 11

Italia - Gli esperti attaccano le ultime prove sulla Sindone di Torino
di
Richard OWEN

Un RECENTE tentativo da parte di funzionari cattolici di dimostrare che la Sindone di Torino è autentica e non un falso medioevale ha provocato una disputa, dopo che gli esperti hanno detto che gli esami potrebbero danneggiare il tessuto.

La Sindone, conservata nella Cattedrale di Torino, è ritenuta da molti cristiani il telo in cui Gesù Cristo è stato avvolto dopo la Crocifissione. Venerata per i secoli come la Sacra Sindone, conserva l'immagine di un uomo alto con segni di crocifissione, che sono venuti alla luce soltanto quando il telo – 4,37 metri per 1,11 metri (14 piedi e 4 pollici per 3 piedi e 7 pollici) – fu fotografato per la prima volta alla fine del XIX secolo.

Gli esami con la datazione al radiocarbonio, effettuati ad Oxford, Zurigo e Tucson, Arizona, nel 1988, indicarono che la Sindone era un falso ed era stata fatta fra il 1260 ed il  1390.

Due anni fa i funzionari del Vaticano hanno detto che non ci sarebbero stati ulteriori esami in un futuro prevedibile.  Tuttavia, i membri del Commissione ufficiale per la conservazione della Sacra Sindone hanno rivelato che gli esami sono ricominciati.

Hanno detto che il supporto del telo e circa trenta toppe triangolari, usate per riparare la Sindone nel XVI secolo dopo essere stata danneggiata da fuoco, erano stati rimossi in un “esperimento segreto". Hanno aggiunto che la Commissione nell'insieme non era stata consultata ed invece l’esame era stato autorizzato da un piccolo numero di “interni” alla chiesa.

I funzionari a Torino hanno confermato che la Sindone era stata rimossa dal suo contenitore e non sarebbe stata esposizione mentre era in corso l'esperimento.  Hanno detto che l’operazione veniva effettuata dall'esperta svizzera tessile, Mechtild Flury-Lemberg.

I sostenitori di quest’ultima azione hanno detto che c’era "una teoria plausibile" che gli esami del 1988 prove su frammenti molto piccoli presi dalla Sindone erano stati “deviati”  dalla possibile fusione del tessuto originale del I secolo con le fibre di aggiunte successive, dando una datazione al radiocarbonio "confusa ed inesatta".  La rimozione delle toppe avrebbe permesso agli scienziati di esaminare il tessuto originale con meno probabilità di contaminazione.

Due studiosi della Sindone o "sindonologi" americani, Sue Benford e Joseph Marino, hanno detto a Il Messaggero, il quotidiano di Roma, che esami indipendenti effettuati su alcuni dei frammenti di tessuto usati nella datazione con il radiocarbonio del 1988 mostrarono che il 40 % erano fibre del I secolo ed il 60 % erano materiali del XVI secolo.  Ciò avrebbe prodotto "una data mediana" intorno al XIII secolo, hanno detto.

Emanuela Marinelli, un’esperta di rilievo sulla Sindone, è arrabbiata riguardo alla decisione di rimuovere le toppe ed il supporto del telo. "Questo è destinato a causare danni di qualche genere. È in disaccordo con la grande prudenza con cui la Sindone è stata sempre maneggiata finora."

L'esistenza di una Sacra Sindone fu documentata per la prima volta ad Edessa (ora Urfa, nella moderna Turchia) nel II secolo ed ancora a Costantinopoli nel X secolo.

Si dice che nel XIV secolo "il telo funebre di Cristo" fu portato in Francia dai Cavalieri Crociati.  Un telo di lino che si diceva fosse la Sindone fu più tardi affidato ad un ordine di suore a Chambéry, che lo ripararono dopo un incendio nel 1532.

COPYRIGHT – THE TIMES, LONDRA


HOME