Agenzia di Stampa ZENIT, Mercoledì 2 febbraio 2005

Nuove scoperte fanno discutere sulla datazione della Sindone - Il professor Rogers afferma che il campione analizzato al C14 è diverso dal lino principale

ROMA - Sta suscitando un acceso dibattito lo studio condotto dal chimico Raymond Rogers, membro del Los Alamos National Laboratory, e pubblicato nella rivista scientifica Thermochimica Acta, secondo cui il risultato dell’analisi al Carbonio 14 – che datò la Sindone fra il 1260 e il 1390 d.C. – non è veritiero, poiché venne usato un brandello di tessuto molto diverso dal tipo di lino principale.

In un articolo pubblicato dal quotidiano “Avvenire” il 22 gennaio scorso monsignor Giuseppe Ghiberti, Presidente della Commissione per la Sindone della diocesi di Torino, ha dichiarato che: “La dottoressa svizzera Mechtild Flury-Lemberg ha esaminato la Sindone con molta attenzione e non ha visto assolutamente alcun segno di aggiunta tessile”.

Ghiberti ha raccontato che: “È stata rimossa anche la fodera e per la prima volta dopo 500 anni abbiamo visto il retro del Lenzuolo: non c'è nessun segno di rammendo. E poi una ricostruzione si fa solo dove esiste un buco, mentre il campione è stato prelevato in una zona d'angolo, dove è irragionevole pensare a qualunque intessuto medievale".

“Mi stupisce che uno specialista come Rogers – ha detto il presidente della Commissione per la Sindone – cada in tante imprecisioni nel suo articolo. Io posso senz'altro sperare, anzi anche pensare che la datazione al C14 sia rettificabile (il metodo infatti non è privo di incertezze); ma non sulla base della teoria del rammendo".

Interpellato da Emanuela Marinelli per conto di ZENIT, il professor Rogers ha spiegato quanto risulta dalle sue indagini. Il professore di Los Alamos sostiene di non essere stato compreso, perché non si tratta di un prelievo da un rammendo invisibile e precisa che esiste una evidente “differenza fra il campione utilizzato per l’analisi al radiocarbonio e la parte principale della Sindone”.

A tale proposito Rogers invita a guardare le fotografie in fluorescenza all’ultravioletto scattate da Vern Miller nel 1978. “Esse mostrano l’area della campionatura come una zona scura e ciò dimostra che la relativa composizione chimica non era la stessa del panno principale. La zona scura non è il risultato di sporcizia o di un'ombra. Posso spiegare la fluorescenza in grande dettaglio, ma è basata completamente sulla composizione chimica”.

“Non sono un esperto tessile, ma ho trovato una strana giuntura con le estremità a contatto fra i fili che l’esperto in tessuti Gilbert Raes aveva prelevato nel 1973”, ha affermato il professore. Rogers ha raccontato che Anna Maria Donadoni, sovrintendente del museo Egizio di Torino, “mi ha mostrato come le lunghezze separate di filato venivano sovrapposte nella tessitura del panno principale della Sindone”.

“La giuntura è completamente differente. È inoltre evidente che le due estremità della giuntura sono diverse: una è lanuginosa e bianca, l'altra è colorata e strettamente ritorta”.

“Anche se non sono un esperto tessile – ha concluso Rogers –, sono uno stimato esperto in chimica e il mio articolo in Thermochimica Acta è stato sottoposto alla revisione fra pari. Poche persone ritenevano che la determinazione dell’età radiocarbonica potesse essere sbagliata: era difficile convincere gli scettici”.


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